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“Ti ho amato per la tua voce” di Selim Nassib: un viaggio nell’amore e nella musica araba

Scopri la toccante storia d’amore tra Umm Kulthum e Ahmad Rami in un romanzo che celebra la cultura egiziana del XX secolo.

Se sei un amante della letteratura e della musica, il romanzo Ti ho amato per la tua voce” di Selim Nassib potrebbe essere il prossimo libro da aggiungere alla tua lista di lettura. Questo affascinante romanzo esplora la storia d’amore tra la leggendaria cantante egiziana Umm Kulthum e il suo devoto poeta e paroliere, Ahmad Rami. In questo articolo, ti offriremo una recensione approfondita del libro, evidenziando gli aspetti che lo rendono imperdibile.

“Ti ho amato per la tua voce” è ambientato nel vibrante e culturalmente ricco Egitto del XX secolo. Umm Kulthum, una delle più grandi voci della musica araba, è al centro della scena. Ahmad Rami, poeta e paroliere di talento, si innamora perdutamente della cantante. La loro relazione è caratterizzata da una profonda passione e da un sacrificio incessante. Rami dedica la sua vita a scrivere per Umm Kulthum, creando centinaia di canzoni che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura musicale araba.

Stile di Scrittura e Narrazione

Selim Nassib, con una scrittura evocativa e poetica, riesce a catturare l’essenza della musica e della cultura egiziana. Il modo in cui descrive la voce di Umm Kulthum è particolarmente potente, quasi come se le sue parole potessero trasmettere il suono e l’emozione delle sue performance. La narrazione alterna momenti di introspezione con scene vivide del passato, offrendo un ritratto complesso e affascinante dei protagonisti e del loro contesto storico.

Caratterizzazione dei personaggi

I personaggi di Umm Kulthum e Ahmad Rami sono tratteggiati con grande profondità e umanità. Umm Kulthum emerge non solo come un’icona musicale, ma anche come una figura enigmatica e sfuggente, la cui dedizione alla musica supera ogni altra cosa. Ahmad Rami, d’altra parte, è dipinto come un uomo tormentato dalla sua passione per lei, un amore che lo consuma ma che al contempo alimenta la sua arte.

Tematiche e contesto storico

Il libro non si limita a raccontare una storia d’amore, ma offre anche uno sguardo penetrante sulla società egiziana dell’epoca. Temi come la politica, la cultura popolare e il ruolo delle donne sono trattati con sensibilità e profondità, rendendo il romanzo non solo una lettura appassionante, ma anche un’importante riflessione storica e culturale.

Perché leggere “Ti ho amato per la tua voce”

Se sei interessato alla musica araba, alla storia del XX secolo o semplicemente ami le storie d’amore intense e ben scritte, “Ti ho amato per la tua voce” è un libro che non puoi perdere. Selim Nassib ha creato un’opera che celebra la potenza dell’arte e dell’amore, offrendo al contempo una finestra su un mondo ricco di storia e cultura.

“Ti ho amato per la tua voce” di Selim Nassib è un romanzo che merita di essere letto e apprezzato. Con una trama avvincente, personaggi profondamente sviluppati e una scrittura evocativa, questo libro offre un’esperienza di lettura indimenticabile. Se stai cercando un libro che ti trasporti in un’altra epoca e ti faccia vivere un’intensa storia d’amore e passione, aggiungi subito “Ti ho amato per la tua voce” alla tua libreria.

Speriamo che questa recensione ti sia stata utile! Se hai letto il libro, condividi i tuoi pensieri nei commenti.

“Entrava in scena con un vestito bianco, un vestito giallo, un vestito verde, la gente gettava il proprio cuore su di lei, li teneva a lungo nel suo calore, senza più fiato. A mezzanotte, quanto il programma annunciato finiva, aveva ancora voglia di cantare, attaccava con Ya Zalimni, Tu che mi tiranneggi, una lunga poesia che avevo composto per lei quindici anni prima, o allora con Amal Hayati, Speranza della mia vita, la second canzone di Muhammad. Questa parte del concerto era per il piacere, veniva concessa qualsiasi improvvisazione. Il pubblico si toglieva la giacca e si tirava su la gallabiyya. L’idolo avrebbe cantato lo sconforto di tutti e immergendocisi lo avrebbe dissolto. Sapeva che il popolo arabo sarebbe rimasto incollato alle radio, che le strade sarebbero state deserte, che i dirigenti avrebbero evitato di fare una qualsiasi dichiarazione, perché quella notte i popoli avevano orecchie solo per lei. Ma, dopo mezzanotte quella gloria non contava più. Le bastavano il respiro e l’odore degli uomini di fronte a lei. La fama era diventata astratta. Anche gli onori, anche Nasser; anche la politica. La conoscevo. Non si rendeva conto che, dopo quattro anni, il sogno dell’unità araba era finito male, che l’unione tra Egitto e Siria si era conclusa con un divorzio pieno di rancore. Esisteva solo il palcoscenico. Il suo corpo si consegnava alla trance, come fosse l’unico percorso per raggiungere la sensazione di esistere. E così, esisteva. Attraverso il fremito del ventre, l’ebrezza della voce, le grida d’amore del pubblico. Solo la luce dei riflettori le permetteva di addormentare la sua coscienza. E lì, con gli occhi socchiusi, liberava i freni, abbandonandosi fino al mattino”

 

“Ti ho amata per la tua voce”, Selim Nassib

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