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Dai caffè chantant ai teatri, l'incanto del Cairo prende vita sul palco del Teatro Vittoria. Immersi nella magia del Cairo degli anni '20, si poteva percepire l'energia vitale che pulsava ovunque. La città danzava al ritmo della creatività e della cultura, offrendo spettacoli e intrattenimenti senza fine. Dai caffè chantant ai teatri, dalle danzatrici seducenti ai cantanti di grande talento, il Cairo era un'incantevole oasi di fascino e mistero. Ci si poteva smarrire tra le strade labirintiche, avvolti dai profumi esotici e dai colori sgargianti, o concedersi il lusso di una serata al teatro, ammirando le opere dei grandi artisti della scena. Ma ciò che rendeva il Cairo degli anni '20 così speciale era la sua capacità di fondere l'arte e la cultura occidentale con le tradizioni arabe, creando un mix unico e irresistibile.     Ed è proprio a queste atmosfere affascinanti che si

Divenne celebre come la cantante di due Paesi, Egitto e Siria. All'inizio del XX° secolo la sua voce era una delle più influenti del mondo arabo. Immersi nel flusso incessante del tempo, spesso ci dimentichiamo di coloro che hanno segnato la storia della Musica Egiziana. Tra di essi c'è Fathiyya Ahmad, una voce che per anni è stata alla pari di Asmahan e Oum Koulsoum, le icone indiscusse dell'età dell'oro della musica araba. Eppure, oggi Fathiyya è stata dimenticata, cancellata dalla memoria collettiva. È una storia che suscita un forte rimpianto, perché è un destino ingiusto per un talento così eccezionale. La sua voce si è persa nel tempo, sebbene abbia toccato il cuore di molti spettatori. La storia di Fathiyya Ahmad è un monito a non dimenticare mai gli artisti che hanno reso grande la cultura del proprio Paese.   Una famiglia di artisti Fathiyya si distingueva per

Egitto: danza del ventre e censura ARTE TV propone un interessante Reportage che consigliamo di vedere: Egypt: Dance Against Censorship | ARTE.tv Nell'Egitto sempre più puritano del generale al-Sisi, la danza del ventre è nel mirino dei censori. Anziani ultraottantenni scrutano le performance su Youtube e infliggono sanzioni (le pene possono essere davvero pesanti, fino a 2 anni di prigione!), i cabaret chiudono ad uno ad uno, mentre la danza sembra ancora tollerata durante i matrimoni nei quartieri più poveri. Un documentario che fotografa la situazione odierna di questa arte sopravvissuta nei secoli ed ora minacciata dalla censura e che evidenzia le contraddizioni della società egiziana, che da un lato condanna e dall'altro chiude un occhio anche in situazioni più ambigue e degradate. Per guardare il Reportage  Egypt: Dance Against Censorship | ARTE.tv  

Fifi Abdou come non l'avete mai vista prima Il 3 novembre 2019 Vogue Arabia ha pubblicato un articolo di Nadine el Chaer su Fifi Abdou, la leggenda vivente della danza orientale in Egitto e nel mondo arabo. Fifi è un'icona indiscussa nel panorama internazionale, dotata di una danza fluida e femminile, carismatica e ricca di energia. Una donna forte e volitiva,  che ha sempre lottato per dare dignità alla danza orientale e al mestiere di danzatore. Vi consigliamo la lettura dell'articolo e la visione del bellissimo video realizzato per l'occasione. Leggi Articolo di Vogue   https://www.youtube.com/watch?v=LdfHgZenslk

“Vicolo del mortaio” di Nagib Mahfuz Ricordi da "DanceBook" danza e letteratura al Circolo dei Lettori di Torino anno 2006. "Il Vicolo del Mortaio, come si vede ancora da molti segni, è stato una delle meraviglie dei secoli passati e un tempo ha brillato come un astro fulgente nella storia del Cairo. Quando? All’epoca fatimita, oppure in quella dei Mamelucchi o dei Sultani? Lo sanno solo Dio e gli archeologi

Versare alcuni cucchiaini di tè verde nella teiera e risciacquarlo con acqua bollente. Per togliere l'eventuale polvere e per eliminare una prima parte di teina che renderebbe troppo forte il tè. Aggiungere in teiera una generosa quantità di rametti di menta. Versare l'acqua bollente nella teiera. Aggiungere zucchero (un cucchiaio abbondante per tazza) e mescolare. Portare la teiera sul fuoco e far scaldare l'infuso senza mai far prendere il bollore. Assaggiare e regolare ancora di zucchero. Prima di servire il tè bisogna attendere qualche minuto ancora. Poi e’ necessario ossigenarlo, versando il tè nel bicchiere posato sul tavolo, tenendo la teiera molto in alto. Questa operazione richiede molta abilità e va fatta almeno tre volte. Infine il tè viene servito nei bellissimi bicchieri decorati. Se usate dei bicchieri da tè alla menta vedrete che si formerà della schiuma in superficie.

Frammenti da una conferenza su Oum Kalthoum "Entrava in scena con un vestito bianco, un vestito giallo, un vestito verde, la gente gettava il proprio cuore su di lei, li teneva a lungo nel suo calore, senza più fiato. A mezzanotte, quanto il programma annunciato finiva, aveva ancora voglia di cantare, attaccava con Ya Zalimni, Tu che mi tiranneggi, una lunga poesia che avevo composto per lei quindici anni prima, o allora con Amal Hayati, Speranza della mia vita, la second canzone di Muhammad. Questa parte del concerto era per il piacere, veniva concessa qualsiasi improvvisazione. Il pubblico si toglieva la giacca e si tirava su la gallabiyya. L'idolo avrebbe cantato lo sconforto di tutti e immergendocisi lo avrebbe dissolto. Sapeva che il popolo arabo sarebbe rimasto incollato alle radio, che le strade sarebbero state deserte, che i dirigenti avrebbero evitato