“Ti ho amata per la tua voce” di Selim Nassib
Frammenti da una conferenza su Oum Kalthoum "Entrava in scena con un vestito bianco, un vestito giallo, un vestito verde, la gente gettava il proprio cuore su di lei, li teneva a lungo nel suo calore, senza più fiato. A mezzanotte, quanto il programma annunciato finiva, aveva ancora voglia di cantare, attaccava con Ya Zalimni, Tu che mi tiranneggi, una lunga poesia che avevo composto per lei quindici anni prima, o allora con Amal Hayati, Speranza della mia vita, la second canzone di Muhammad. Questa parte del concerto era per il piacere, veniva concessa qualsiasi improvvisazione. Il pubblico si toglieva la giacca e si tirava su la gallabiyya. L'idolo avrebbe cantato lo sconforto di tutti e immergendocisi lo avrebbe dissolto. Sapeva che il popolo arabo sarebbe rimasto incollato alle radio, che le strade sarebbero state deserte, che i dirigenti avrebbero evitato
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