“Vicolo del mortaio” di Nagib Mahfuz
“Vicolo del mortaio” di Nagib Mahfuz
Ricordi da “DanceBook” danza e letteratura al Circolo dei Lettori di Torino anno 2006.
“Il Vicolo del Mortaio, come si vede ancora da molti segni, è stato una delle meraviglie dei secoli passati e un tempo ha brillato come un astro fulgente nella storia del Cairo.
Quando? All’epoca fatimita, oppure in quella dei Mamelucchi o dei Sultani?
Lo sanno solo Dio e gli archeologi… si tratta in ogni caso di una preziosa antichità.
Né potrebbe essere altrimenti, dal momento che il suo selciato scende direttamente fino alla grande e storica Sanadiqiyya e che lì c’è un caffè, il caffè Kirsha, con le pareti coperte di arabeschi variopinti. Ma questo, si sa, appartiene al passato. Ora tutto è diroccato, in rovina.
I forti aromi delle erbe medicinali di un tempo hanno lasciato il posto ai profumi di oggi e a quelli che verranno, ma il Vicolo continua a vivere quasi isolato dal mondo che gli scorre attorno, a risuonare di un’esistenza propria, profondamente legata alle radici della vita, e a conservare i segreti del passato.”
“Vicolo del mortaio”, Nagib Mahfuz