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In occasione del seminario di Silvia Brazzoli e della  Giornata Internazionale della Danza. Le foto di Marco Boscato nella splendida cornice dell'Associazione LOFT di Torino. Desideravo organizzare una serata per festeggiare nel miglior modo possibile la nostra maestra Silvia Bazzoli  e tutte le danzatrici presenti (ospiti e di casa). Trovare un luogo accogliente, dove fosse possibile mangiare qualcosa, trascorrere una serata insieme e, ovviamente danzare, non è stato facile. Il sabato sera è una giornata impegnativa per molti locali oppure non c'era sufficiente spazio per ballare

Un seminario per approfondire lo studio della danza orientale. Ripartiamo con la stagione dei seminari ospitando per la prima volta la bravissima Silvia Brazzoli. Il seminario di Silvia Bazzoli rappresenta una bellissima occasione di studio ed arricchimento per le nostre socie e le danzatrici di Torino (e non solo). Due giorni di studio, divertimento e uno spettacolo a corollario dell'evento ci permetteranno di trascorrere un  fine settimana all'insegna della danza orientale! Argomenti e classi del seminario Il seminario è strutturato in tre classi, con differenti: Sabato 29 aprile ore 15,30-17,30 𝐂𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐜 𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥 𝐭𝐞𝐜𝐡𝐧𝐢𝐪𝐮𝐞 Esercizi e sequenze per migliorare la tecnica, con particolare attenzione alla musicalità e alla fluidità dei movimenti. La voce di Abdel Halim Hafez ci guiderà in questa lezione! Domenica 30 aprile ore 11,00-12,30 𝐁𝐞𝐚𝐮𝐭𝐢𝐟𝐮𝐥 𝐚𝐫𝐦𝐬 Il sogno di ogni danzatrice è quello di rendere i movimenti della parte superiore del corpo più fluidi, eleganti e coordinati. Per trovare il proprio

“Trascorsi lunghi giorni e notti a studiare e ricercare quella danza che potesse essere la divina espressione dello spirito umano per mezzo del movimento del corpo. Per ore volli rimanere immobile. Le mie mani incrociate al seno coprenti il plesso solare…. Stavo cercando e finalmente scoprii la sorgente centrale di tutto il movimento, il cratere del potere motorio, l’unità dalla quale tutte le diversità del movimento sono nate, lo specchio di visione per la creazione della danza."   “Per me la danza non è soltanto arte che esprime l’anima umana attraverso il movimento, ma è anche il fondamento di una concezione totale della vita, di una vita più libera, più armoniosa, più naturale. L’unico grande principio su cui mi sento autorizzata a fondare la mia arte è la costante, assoluta, universale unità di forma e contenuto. Unità ritmica che si ritrova in tutte le manifestazioni di

“Danzare…è innanzitutto comunicare, unirsi, raggiungere, parlare all’altro della profondità del proprio essere. La danza è un’unione, unione dell’uomo con l’uomo, dell’uomo con il cosmo, dell’uomo con Dio. Il linguaggio parlato rimane il dominio dell’illusione; le parole, quando crediamo di comprenderle, ci nascondono o ci svelano immagini ingannevoli, ci trascinano nel labirinto sempre rinnovato della semantica di Babele. Quando gli uomini parlano a lungo, raramente c'è accordo. Discutere vuol dire litigare. Il linguaggio divide. E poi, danzare vuol dire parlare il linguaggio degli animali, comunicare con le pietre, comprendere il canto del mare, del soffio del vento, discorrere con le stelle, avvicinarsi al trono stesso dell’esistenza. E’ trascendere totalmente la nostra povera condizione umana, per partecipare interamente alla vita profonda del cosmo.“ MAURICE BÈJART   Foto Crediti: Keystone/Hulton - Getty

Intervista a Carla Fracci. "Impossibile danzare con le mascherine. Impossibile danzare 'a distanza'. Non sono assolutamente d'accordo. Per il momento,a mio avviso, dobbiamo solo aspettare. Troppi morti, troppi contagi, troppa imprudenza soprattutto da parte di alcuni giovani. È quello che vedo quotidianamente a Milano, la mia città". È quanto ha dichiarato all'Adnkronos la signora della danza italiana, Carla Fracci. Ed ha aggiunto: "Bisogna avere molta, molta pazienza. Siamo stati colpiti da un virus pericolosissimo. Ed in Cina è ritornato”.   Fonte  Adnkronos      

Intervista a Fabrizio Monteverde. Lettura ricca di spunti interessanti utile in questo momento difficile. Cosa è dunque possibile fare in questo momento? «Innanzitutto dobbiamo essere onesti con noi stessi e riflettere sul fatto che questa disciplina non significa solamente “mettere in mostra il corpo”, ma è qualcosa di più profondo che deve toccarti dentro. Io voglio tornare ad emozionare nell'unica maniera in cui so farlo, voglio quella magia che nessuno schermo può restituirmi. La danza è “vivere” il momento della scena, così come conservare dentro di sé e riportare alla memoria quel determinato vissuto. L’arte che si riproduce sempre identica su uno schermo, con un’unica direzione “imposta” allo sguardo, allontana dall'essenza della danza. Non riesco a pensare di non poter più ascoltare la voce di un grande attore a teatro, di non poter vedere un corpo sudare e sbagliare o di non poterlo