Latcho Drom musica senza confini.
Il film Latcho Drom di Tony Gatlif
Il viaggio del popolo Romanì tra la musica e l’anima.
“Partiti dal nord-ovest dell’India, più di mille anni fa per ragioni ancora sconosciute, gli zingari hanno percorso le strade di Spagna, Egitto, Africa del Nord… Nel corso di questo lungo periplo fuori dalle frontiere dell’India, i termini gitan, halab, tsigane, bohémien, gypsy… sono stati dati al popolo Rom”
Con questa citazione inizia il lungometraggio “Latcho Drom” che il regista Tony Gatlif ha realizzato nel 1993. Una narrazione poetica e suggestiva, ricca di immagini, colori, ritmi e melodie per ripercorrere i viaggi del popolo Rom dall’India alla Spagna. Un susseguirsi di musiche, danze e canti, che mutano a seconda dei paesaggi incontrati e che si alternano a momenti di vita comune.
I dialoghi sono quasi assenti, perché a parlare è la musica, espressione profonda della loro esistenza ed identità. Musica tramandata oralmente di generazione in generazione per esprimere la gioia, la tristezza, il dolore. Canzoni struggenti che rivelano una sottile malinconia di genti sempre in viaggio, perseguitate, perennemente ai margini delle città.
Percorsi che hanno influenzato la loro cultura e il loro patrimonio musicale e hanno favorito la contaminazione con le tradizioni popolari ed artistiche dei Paesi attraversati.
Latcho Drom di Tony Gatlif è un film meraviglioso che ogni ballerina ed appassionata di danza orientale egiziana deve assolutamente vedere per comprendere l’influenza e il ruolo che questo popolo nomade ha avuto sull’evoluzione della danza e della cultura di molti Paesi.
“La musica nei miei film non è mai un semplice commento. La musica si muove parallelamente alle immagini. E racconta la stessa storia. In altre parole, la musica racconta la stessa vicenda che espressa attraverso le immagini.”
Tony Gatlif